Un'ottima azione di miglioramento estetico della città è l'abbattimento di barriere architettonica per la visuale. Sono tantissimi gli esempi e sono dei rettaggi di tipologie edilizie di un tempo, ormai superate. Un esempio sono i famosi muri di recinzione di edifici storici.
Di seguito delle immagini eloquenti.
In Via Duca degli Abruzzi è stato appena ristrutturato l'ex macello di Sassari per ricavarne un centro culturale.
Quanti passando lì percepiscono l'entità del complesso?
Veramente pochi.
Il motivo che il complesso è protetto da muraglioni che avevano allora lo scopo di preservare dall'esterno le attività di macello, ma che ora non hanno più senso.
I muraglioni attualmente danno un senso claustrofobico dall'interno del complesso e un senso di chiusura dall'esterno.
In Corso Cossiga, ex Corso Regina Margherita, come del resto in molti punti del perimetro dell'ex ospedale di Piazza Fiume, il complesso architettonico ristrutturato presenta dei blocchi visuali che andrebbero eliminati.
Come si nota dall'immagine, il muraglione blocca visuale distorce la percezione architettonica dell'edificio da parte del fruitore. Come detto per il vecchio macello, anche in questo caso il muraglione avevo lo scopo di isolare l'ospedale dal resto della città. Oggi invece, la struttura presenta un inserimento diverso nel contesto e i muraglioni rappresentano un ostacolo alla sua funzione nell'assetto urbano. Tra l'altro i muraglioni impediscono la visuale di giardini interni e piazzette interne che ne darebbero caratteristiche superiori.