NEWS agosto 2020: CAMPUS UNIVERSITARIO NELL'AREA PERIURBANA, L'ENNESIMA SCONFITTA URBANISTICA.

Secondo la Nuova Sardegna è cosa fatta. Sembra accattivante, ma è l'ennesima rinuncia alla vera pianificazione urbanistica della città. Con un centro storico priorità di tutti i programmi urbanistici delle giunte, con decine e decine di spazi pubblici abbandonati che rivendicano una  "rigenerazione urbana", ERSU e Comune sono d'accordo per l'ennesima colata di cemento al margine della città.

Una scelta "centrifuga" ed in barba alle più recenti norme urbanistiche e ambientali di risparmio del suolo, oltre che l'ennesima rinuncia a fermare il danno erariale degli edifici già costruiti ed abbandonati (si veda parte del sito dedicata https://cms.e.jimdo.com/app/s470fbb1114b50daa/peeb571455f7809c0?safemode=0&cmsEdit=1). Il tutto davanti ad un "mostro" a cui siamo abituati: l'ortobotanico. Proprio lui, l'ortobotanico, simbolo dei milioni spesi senza programmazione e piano di gestione, opera incompiuta decennale. Eppure è trionfale l'esclamazione: spenderemo 20 milioni per un nuovo... senza rendersi conto che con 20 milioni si può far risollevare una fetta di città abbandonata. La decisione è dell'Ersu - Ente della Regione, proprio della Regione, l'Ente che governa il territorio per una migliore pianificazione paesaggistica! Una decisione insensata che ha ormai attraversato governi locaali politici di colori diversi, ma che ha sempre manenuto l'assurdo criterio di consumare nuovo suolo ai margini della città invece di recuperare spazi e strutture già esistenti, più centrali ed abbandonati.

1. orto botanico di sassari.

l'emblema di un aspetto tecnico fondante: non si possono realizzare opere pubbliche senza la sicurezza dei fondi necessari e senza capitoli di spesa necessari per la manutenzione e la gestione.

ATTUALITA'. Gennaio 2017. E' recente la polemica con Vittorio Sgarbi sulla bruttezza della struttura realizzata. E' molto probabile che la maggior parte dei cittadini la pensino come lui, compreso il sottoscritto. Certamente e nonostante la difesa a spada tratta delle Istituzioni, compreso il giornale locale, non si può fare a meno di rilevare l'inutilità di tale struttura per le esigenze dell'Università di Sassari. Infatti, viste le precarie risorse economiche della stessa Università, questa mega struttura nota come "orto botanico", di botanico non ha neanche un millimetro. A distanza di decenni non ha ancora raggiunto lo scopo per cui è stata realizzata, ancora devono essere messi 20 milioni di euro per completarla e si nutrono seri dubbi sulla possibilità di avere risorse per gestirla in futuro.

In conclusione è certo che anche per la realizzazione di questa opera pubblica, le valutazioni sono state completamente errate.

Settembre 2019. Continuano i lavori sullo stabile, in parte utilizzato dall'Università. Rimane comunque una incompiuta che è l'emblema di un aspetto tecnico fondante: non si possono realizzare opere pubbliche senza la sicurezza dei fondi necessari e senza capitoli di spesa necessari per la manutenzione e la gestione.

2. NUOVA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO

Si cerca un'area dove edificare la nuova caserma.

Si dice che il Ministero cerca un'area dove realizzarla, si parla di Viale Porto Torres. Attualmente lo stesso è "in affitto" in un edificio provinciale. Il problema è, in città ci sono tanti edifici ed aree abbandonate pubbliche, perchè non valorizzarle investendo lì? Occorrerebbe un accordo di programma tra gli Enti proprietari per la cessione delle aree e/o edifici. Oltretutto si valuti anche questo discorso: premettendo che il Ministero lascia l'edificio Provinciale - la politica sarebbe realizzare edifici di proprietà - e realizza con svariati milioni di euro una nuova caserma, che fine farebbe l'edificio attualmente occupato?

La risposta è semplice, anzi è già scritta, si veda l'ex questura di Sassari: rimarrebbe un edificio fantasma, abbandonato, su cui la Provincia non riesce a farci nulla, neanche a venderlo. Ma si veda anche il carcere di San Sebastiano.

3. asl: realizzazione di nuovo edificio ospedaliero.

i lavori sono gia' iniziati, si e' abbattuto il vecchio edificio presente. sempre nella stessa area sorgera' un nuovo fabbricato.

Ecco l'edificio che è stato demolito. La motivazione della demolizione è stata che lo stesso aveva problemi statici.
Ecco l'edificio che è stato demolito. La motivazione della demolizione è stata che lo stesso aveva problemi statici.
Ecco l'area dove sorgerà il nuovo ospedale.Dall'immagine del cartellone è possibile scorgere che avrà una forma modello colosseo con vetrate esterne.
Ecco l'area dove sorgerà il nuovo ospedale.Dall'immagine del cartellone è possibile scorgere che avrà una forma modello colosseo con vetrate esterne.

Diciamo che l'operazione ha perlomeno preso in considerazione un pilastro dell'urbanistica attuale: evitare di consumare altro suolo e non spedere soldi per l'area. Rimangono alcuni dubbi: siamo sicuri che era obbligatorio demolire il vecchio edificio? siamo sicuri che i fondi saranno necessari a gestire e manuntenere il nuovo edificio?

4. PALAZZETTO DELLO SPORT

SEMBRAVA TUTTO OK CON L'AMPLIAMENTO DI 1500 POSTI, MA...

La progettazione è durata circa tre anni, ma alla fine ci si è resi conto che i fondi a disposizione potevano solo aumentare i posti di qualche centinaio.

Questa esperienza deludente apre ad un altro nodo fondamentale dei problemi urbanistici e riguardano gli uffici comunali e la loro organizzazione: mancanza di collegamento tra programmazione - ricerca fondi -  e progettazione - realizzazione delle opere.

4. nuovo campus universitario ersu: ENNESIMO SCHIAFFO AL BUON SENSO.

Di seguito, la notizia di due anni fa, per fortuna mai applicata....

 

Via libera della giunta al preliminare dell’accordo di programma

 SASSARI. Muove un altro passo il progetto Campus universitario da 280 posti letto nei terreni di San Lorenzo, di fronte all’orto botanico con il Polo bionaturalistico universitario di via Piandanna. In attesa dell’approvazione del progetto definitivo la giunta Comunale ha infatti approvato nei giorni scorsi lo schema di accordo di programma che dovranno firmare Regione, assessorato alla Pubblica Istruzione regionale, Comune di Sassari, dall'Università di Sassari ed Ersu, con il quale il Comune di Sassari si impegna a provvedere alla modifica del Puc mediante variante al fine di assicurare la fattibilità dell’intervento incrementando l’indice territoriale rispetto a quanto attualmente previsto dal piano.

Intervento che vale oltre 20 milioni di euro. Di cui 13 milioni e 650mila per i lavori veri e propri e il resto da spendere fra progettazione, esecuzione delle opere, direzione dei lavori, oneri di sicurezza e Iva.

Di questi fondi, già in mano all’Ersu, 848mila serviranno per acquistare dall’Università di Sassari il terreno di 26mila e 700 metri quadrati su cui sorgerà la residenza per studenti. Si tratta di un’area attualmente inutilizzata e per circa la metà classificata nel Puc come zona agricola.

Dal punto di vista paesaggistico il terreno ricade in un’area sottoposta a vincolo ministeriale, fissato per salvaguardare la veduta, dichiarata di notevole interesse pubblico, che si gode dalla terrazza della chiesa di San Pietro in Silki. In ragione di questo vincolo la costruzione della residenza per studenti dovrà superare la valutazione di compatibilità paesaggistica. Inoltre il terreno che l’Ersu acquisterà dall’Università, e per il quale lo scorso 20 aprile è già stato sottoscritto un contratto preliminare di vendita, ricade parzialmente in area sottoposta a vincolo idrogeologico, a causa dell’elevata pericolosità idraulica della zona. Per questo motivo il progetto dovrà rispondere a tutte le prescrizioni di sicurezza previste. Oltre ai posti letto il progetto dovrà prevedere la realizzazione di spazi aperti e chiusi per attività

culturali e di intrattenimento, attrezzature sportive e aree verdi. Entro marzo 2017 l’Ersu, secondo il cronoprogramma dei lavori, dovrà pubblicare la gara d’appalto per la realizzazione della nuova residenza per studenti, che dovrà essere consegnata, chiavi in mano, entro dicembre 2018.

NEWS agosto 2020.

Secondo la Nuova Sardegna è cosa fatta. Sembra accattivante, ma è l'ennesima rinuncia alla vera pianificazione urbanistica della città. Con un centro storico priorità, con decine e decine di spazi pubblici abbandonati che urlano "rigenerazione", ERSU e Comune sono d'accordo per l'ennesima colata di cemento al margine della città.

Una scelta "centrifuga" ed in barba alle più recenti norme urbanistiche di risparmio del suolo, oltre che l'ennesima rinuncia a fermare il danno erariale degli edifici già costruiti ed abbandonati (si veda parte del sito dedicata). Il tutto davanti ad un "mostro" a cui siamo abituati: l'ortobotanico. Proprio lui, l'ortobotanico, simbolo dei milioni spesi senza programmazione e piano di gestione, opera incompiuta decennale. Eppure è trionfale l'esclamazione: spenderemo 20 milioni per un nuovo... senza rendersi conto che con 20 milioni si può far risollevare una fetta di città abbandonata. La decisione è dell'Ersu - Ente della Regione, proprio della Regione, l'Ente che governa il territorio per una migliore pianificazione paesaggistica!


ALTRO SPRECO IN ATTO:

1 MILIONE PER ACQUISIRE L'AREA DALL'UNIVERSITA' E 20 MILIONI (SEMPRE CHE BASTINO) PER REALIZZARE DALLE FONDAMENTA IL CAMPUS.

LE ISTITUZIONI DIMENTICANO TUTTO IL LORO PATRIMONIO EDILIZIO ABBANDONATO:

- EX CONTI DA PARTE DELLA ASL;

- EX QUESTURA DA PARTE DELLA PROVINCIA;

- EX IPAI DA PARTE DELL'UNIVERSITA';

- EX TURRITANA DEL COMUNE.

-ETC.

CON GLI STESSI FONDI SI POTEVANO RESTITUIRE ALLA CITTA' AREE ABBANDONATE E GIA' INTEGRATE NEL TESSUTO URBANO COME LE SUDDETTE. LA SCELTA DI URBANIZZARE LA NUOVA AREA VA TRA L'ALTRO CONTRO LE PIU' MODERNE LINEE GUIDA URBANISTICHE REGIONALI NAZIONALI ED EUROPEE CHE DANNO LA PRECEDENZA A RIQUALIFICAZIONI URBANE.

A RINCARARE LA DOSE E' ANCHE CHE L'AREA SCELTA è SOTTO TUTELA PAESAGGISTICA E CHE IL PUC NON L'HA NEANCHE COMPLETAMENTE PREVISTA PER QUESTA FINALITA'.